Padova capitale economica del Veneto: crescita delle imprese

Padova emerge come capitale del Veneto per economia, con crescita moderata delle imprese e sviluppo nel turismo e nei servizi

Padova si conferma la capitale del Veneto in quanto ad economia.

Lo testimoniano, senza ombra di dubbio, i dati del terzo trimestre 2024: tra luglio e settembre il Registro delle imprese delle Camere di Commercio – sulla base di Movimprese, l’analisi trimestrale condotta da Unioncamere e InfoCamere – ha registrato complessivamente un saldo attivo, per la provincia di Padova, di 251 attività economiche, frutto di 958 nuove iscrizioni e 707 cessazioni.

“Se andiamo più in profondità – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – scopriamo che Padova con le sue 85.404 imprese attive (le registrate sono invece 93.543 ma il dato è meno significativo) rappresenta il 20,2% del totale delle imprese regionali il che significa che un’impresa su cinque opera nella nostra provincia”.

Nonostante il saldo positivo, il trimestre riflette comunque una vitalità contenuta del sistema imprenditoriale anche se, a ben guardare, Padova va sempre un po’ meglio delle altre province venete.
Infatti, se le iscrizioni rimangono in linea con le percentuali complessive (le 958 nuove imprese rappresentano il 20,2% del totale regionale), le 707 cessazioni rappresentano un più contenuto 18,4%.

“Ma se turismo e servizi, settori che noi rappresentiamo, sono in crescita – osserva Bertin – preoccupa la flessione del commercio”.

In effetti quello al dettaglio con 50 iscrizioni e 101 cancellazioni segna un saldo di -51, mentre l’ingrosso flette di 33 unità (27 iscrizioni a fronte di 60 cancellazioni).

Notizie interessanti arrivano invece dalla natura giuridica delle imprese.

L’impresa individuale rimane la scelta predominante per i nuovi imprenditori. Complessivamente sono 46.705 le imprese che fanno capo all’imprenditore singolo, ovvero il 49,9% del totale delle imprese registrate, ma il trimestre evidenzia una certa disaffezione verso questo tipo di scelta con 555 nuove iscrizioni e 522 cessazioni. Siamo pertanto nell’ordine di una sostanziale tenuta con un +33 che somiglia molto ad un pari e patta. Diverso il discorso per le società.

Non brillano quelle di persone: ne sono state registrate 64 nel trimestre e 23 hanno invece chiuso i battenti. Un saldo di +41 che porta il totale a 16.450, pari al 17,6% di tutte le imprese.
“Sono numeri bassi – continua Bertin – che evidenziano come le società di persone non siano più tra quelle che entusiasmano i nuovi imprenditori”.
Imprenditori che, viceversa, sembrano decisamente orientati ormai verso le società di capitali: sono 28.650 in totale (il 30,6%) con 333 nuove iscrizioni nel terzo trimestre, 144 cessazioni e un saldo di +189.

“La dimostrazione – conclude Bertin – che le imprese si stanno sempre più strutturando e questo è un dato sicuramente positivo”.

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