Fondazione Praexidia per le imprese strategiche

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Nasce la Fondazione Praexidia, presidio e crescita per le imprese strategiche emergenti del Paese

All’avvio delle attività, la Fondazione presenta la sua prima analisi sul trasferimento del controllo di imprese italiane a seguito di operazioni di Private Equity – 2000-2025: prevalenza di acquirenti esteri, circa due casi su tre – e si propone come promotore di un aggregatore industriale.

La Fondazione Praexidia nasce con l’obiettivo di promuovere il riconoscimento e la consapevolezza dell’importanza dei settori industriali strategici per la sicurezza nazionale, l’innovazione tecnologica e la competitività dell’Italia, con particolare riferimento ai settori tutelati dalla normativa italiana in materia di Golden Power.

La Fondazione opererà come punto di riferimento per la tutela e la valorizzazione delle filiere industriali più critiche – dalla difesa all’aerospazio, dalle tecnologie dual use alle infrastrutture strategiche, dall’energia alle biotecnologie. Particolare attenzione sarà rivolta alle piccole imprese a media capitalizzazione (SMC – small-mid cap) che ne costituiscono l’ossatura, sostenendo iniziative mirate a rafforzare la competitività del Paese e a proteggerne il patrimonio tecnologico.

La Fondazione ha una missione di rilevanza strategica nazionale e un collegamento diretto con le Istituzioni, sancito dallo statuto. Quest’ultimo prevede, oltre a un ruolo attivo nei settori tutelati dal Golden Power, un’interazione formale con la Presidenza del Consiglio dei ministri, con i Ministeri e con le Agenzie governative titolari delle funzioni di controllo e indirizzo sui settori strategici.

Praexidia riunisce un gruppo di personalità di primo piano provenienti dalle istituzioni, dal mondo dell’impresa, della sicurezza e della ricerca, capaci di coniugare visione strategica, esperienza operativa e relazioni internazionali.

Comitato Nomine: Gianni Letta – già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri sotto quattro Governi; Giuseppe Orsi – già Amministratore Delegato di Finmeccanica-Leonardo e AgustaWestland; Pierluigi Paracchi – fondatore e CEO di Genenta Science, Moderatore del Tavolo di Lavoro per l’Internazionalizzazione del Settore Biotecnologico istituito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Tra i membri del Consiglio di Amministrazione: Alessandro Aresu – scrittore e consulente, già consigliere della Presidenza del Consiglio con Mario Draghi; Alvise Biffi – Presidente di Assolombarda; prof. Giovanni Bozzetti – già consigliere del Ministro della Difesa e tra i maggiori esperti di processi di internazionalizzazione; Gen. Luca Goretti – già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare; Giacomo Paracchi – Partner dello studio legale Lexia, in precedenza General Counsel in multinazionali attive in settori strategici e regolamentati; Gen. Leonardo Tricarico – già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare; Pierluigi Paracchi – Presidente.

Comitato Consultivo: Antonio Alunni – imprenditore aerospace (Fucine Umbre), Vicepresidente PMI di AIAD – Federazione Aziende italiane per l’Aerospazio, Difesa e Sicurezza; Giorgio Cella – scrittore e analista di politica internazionale per Fondazione Med-Or; Carlo Festucci – già Segretario Generale di AIAD; Giacomo Fogazzaro – imprenditore (Martec) nel settore dei sistemi navali e di difesa.

Tra le principali iniziative promosse dalla Fondazione vi è il sostegno alla nascita di un aggregatore industriale quotato dedicato al consolidamento e alla crescita delle imprese italiane ad alto valore strategico. Questo strumento è progettato per acquisire partecipazioni in aziende che operano in segmenti ad elevato contenuto tecnologico, ma frammentati e sottocapitalizzati. La finalità è quella di aggregare competenze, investire in innovazione e posizionare queste realtà come campioni nazionali ed europei, rafforzandone la presenza nelle filiere globali. Come sponsor del futuro aggregatore industriale, la Fondazione assicura piena conformità alla normativa Golden Power, offrendo un vantaggio competitivo che renderà più rapido ed efficace l’ingresso nel capitale delle imprese strategiche emergenti.

Con l’avvio delle attività, la Fondazione ha presentato la sua prima analisi dedicata al fenomeno del trasferimento del controllo delle imprese italiane (cosiddetto company flight ), con un focus specifico sull’attività dei fondi di Private Equity. Lo studio ha preso in esame le operazioni portate a termine dal gennaio 2000 ad agosto 2025 dai fondi di Private Equity (italiani e internazionali) in Italia. A fronte di 5.221 operazioni realizzate da 959 operatori, italiani e internazionali, che hanno coinvolto 4.267 società italiane, 2.073 hanno avuto ad oggetto passaggi di proprietà successivi (cosiddette exit o rivendite) coinvolgendo 1.560 imprese e 1.138 operatori, finanziari e industriali. Gli acquirenti italiani rappresentano il 35 per cento, mentre nel 65 per cento dei casi le acquisizioni hanno visto l’ingresso di operatori esteri.

Questa tendenza, che interessa anche comparti industriali strategici per la sicurezza e la competitività del Paese, pone un tema di lungo periodo sulla capacità dell’Italia di trattenere e valorizzare asset ad alto contenuto tecnologico e know-how industriale.

«L’azione degli operatori finanziari, che rilevano aziende con l’obiettivo di cederle in pochi anni, e delle imprese internazionali, sempre più attive nel valorizzare le eccellenze produttive italiane, ha determinato il passaggio di controllo di numerose realtà, non sempre traducendosi in un rafforzamento del tessuto produttivo del Paese. Oggi siamo chiamati a definire quale futuro vogliamo assicurare alle imprese emergenti nei settori strategici dai quali dipende la sostanza stessa dello Stato. La Fondazione Praexidia vuole essere la pietra angolare tra imprenditori, imprese e investitori interessati a un settore in forte evoluzione e con straordinarie prospettive di crescita.» Ha dichiarato Pierluigi Paracchi, Presidente della Fondazione.

Nota metodologica – Analisi sul trasferimento del controllo di imprese italiane a seguito di operazioni di Private Equity in Italia (2000–2025). Questa nota metodologica riassume l’impostazione seguita nello studio condotto dalla Fondazione Praexidia con Banca Investis sulle operazioni di Private Equity in Italia nel periodo 2000–2025, con riferimento al fenomeno del cosiddetto “company flight”.

Definizione del perimetro: operazioni di Private Equity (PE) che hanno coinvolto imprese italiane dal 1° gennaio 2000 a fine agosto 2025. Soggetti: operatori italiani e internazionali (959 operatori censiti). Campione: 5.221 operazioni complessive su 4.267 società italiane. Classificazione delle operazioni: distinzione tra first acquisition (prima acquisizione da parte del PE) ed exit/rivendite (passaggi di proprietà successivi). Focus sulle operazioni di trasferimento del controllo: 2.079 transazioni su 1.560 imprese. Identificazione dell’acquirente post exit: distinzione tra acquirenti domestici e acquirenti esteri. Risultati: 35 per cento acquirenti italiani, 65 per cento acquirenti esteri. Analisi settoriale: individuazione dei comparti industriali strategici: difesa, aerospazio, dual use, energia, biotecnologie, infrastrutture. Valutazione della rilevanza per il perimetro del Golden Power italiano. Analisi quantitativa e qualitativa: approccio quantitativo: frequenze, percentuali, trend storici (25 anni). Approccio qualitativo: valutazione delle implicazioni geoeconomiche e tecnologiche.

Fonte dei dati – PitchBook Data, Inc. I dati utilizzati nello studio provengono da PitchBook, primaria piattaforma globale di ricerca e analisi nel settore del private capital (venture capital, private equity, M&A.). La metodologia di PitchBook garantisce copertura internazionale e tracciabilità di ogni operazione, incluse variabili quali: data della transazione, acquirente, venditore, settore di attività, ammontare stimato, multipli e successivi exit.

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