Gruppo Serenissima: tecnologia e artigianalità

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Gruppo Serenissima Ristorazione: la sintesi tra tecnologia e artigianalità del cibo

Con più di 11mila dipendenti e 14 società tra Italia ed estero, il Gruppo Serenissima Ristorazione è una delle principali realtà italiane nella ristorazione collettiva e commerciale e nella produzione di specialità gastronomiche. Dalla sede di Vicenza, il gruppo guarda al futuro con un modello fondato su innovazione, qualità e sostenibilità

 Abbiamo intervistato Elisa Riccobene, Responsabile Commerciale Area Nord Est del Gruppo Serenissima Ristorazione.

Riccobene, cosa lega la ristorazione all’innovazione tecnologica e quali sono le pratiche adottate dalla vostra azienda al riguardo?

«Oggi la ristorazione collettiva sta vivendo una trasformazione profonda, in cui innovazione e tecnologia non sono più soltanto strumenti di efficienza, ma veri e propri abilitatori di qualità, sostenibilità e personalizzazione dei servizi offerti ai clienti.

Elisa Riccobene

Nel nostro Gruppo questo legame è concreto e quotidiano: investiamo in infrastrutture produttive progettate secondo standard industriali avanzati, in particolare per i processi in legame refrigerato e le cotture che preservano nutrienti e sapore. Operiamo in aree a controllo igienico elevato, come la Camera Bianca dedicata al porzionamento e al confezionamento, e utilizziamo sistemi di monitoraggio digitale che garantiscono la qualità, la temperatura e la tracciabilità lungo tutta la filiera.

Queste scelte non sono solo tecnologiche ma strategiche: riducono gli sprechi, aumentano la sicurezza e assicurano uniformità nel servizio su larga scala.

Parallelamente, grazie allo sviluppo di sistemi informatici integrati, abbiamo introdotto soluzioni di ristorazione automatica con delivery point e frigoriferi intelligenti, che offrono un servizio attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette, con menù bilanciati e sistemi di pagamento smart e cashless.

La sfida oggi non è più soltanto “produrre bene”, ma gestire in modo intelligente l’intero ecosistema della ristorazione, rendendolo più agile, flessibile e capace di adattarsi ai bisogni delle aziende e delle persone.

In questo senso, digitalizzazione e innovazione rappresentano per noi non solo un’evoluzione tecnologica, ma una scelta culturale e strategica: la volontà di guardare avanti e costruire un modello di ristorazione più efficiente, trasparente e orientato al futuro. Per questo, nel 2026 sono previsti ulteriori investimenti per continuare a migliorare e ottimizzare i nostri processi».

Lo stabilimento di Boara Pisani è la dimostrazione del vostro impegno nella ricerca di soluzioni innovative. Quali tecnologie utilizza e perché è considerato uno dei centri più moderni d’Europa?

«Lo stabilimento di Boara Pisani, con i suoi 14mila metri quadrati di superficie produttiva, rappresenta il cuore pulsante della nostra capacità produttiva ed è un esempio concreto di innovazione applicata alla ristorazione collettiva.

È considerato uno dei centri più moderni e tecnologicamente avanzati d’Europa per la produzione in legame refrigerato perché integra sistemi automatizzati di produzione e confezionamento che garantiscono qualità costante e sicurezza alimentare. Dispone inoltre di un controllo digitale della catena del freddo, con monitoraggio continuo delle temperature e tracciabilità in tempo reale, e di un sistema di energy management che recupera calore e ottimizza i consumi energetici.

Boara Pisani è il risultato di una visione: coniugare tecnologia, sostenibilità e artigianalità del cibo. Ogni giorno produciamo oltre 50mila pasti con standard industriali elevati, ma con la cura e la qualità di un laboratorio artigianale».

Qual è l’impatto che l’intelligenza artificiale ha avuto sui vostri servizi?

«L’intelligenza artificiale è oggi uno strumento chiave per migliorare la gestione, prevedere i bisogni e ottimizzare le risorse.

Nel nostro caso, l’AI ha un impatto concreto su tre livelli:

  • analisi predittiva dei consumi, che grazie all’elaborazione dei dati storici ci consente di prevedere la domanda, ottimizzare la produzione e ridurre gli sprechi alimentari;
  • personalizzazione dell’offerta, attraverso l’integrazione di preferenze e abitudini alimentari, che ci permette di proporre menù più mirati e bilanciati per ciascun cliente o contesto aziendale;
  • efficienza operativa, poiché nei centri produttivi e nei sistemi di ristorazione automatica l’intelligenza artificiale monitora le prestazioni, la manutenzione predittiva e i flussi di lavoro.

In sintesi, l’AI ci consente di passare da una logica reattiva a una logica proattiva e predittiva, migliorando la qualità del servizio e la sostenibilità complessiva del nostro modello di ristorazione».

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Immagine di Giulia Baglini
Giulia Baglini
Giulia Baglini, giornalista.

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