Mercati extra europei, esportazioni manifatturiere in crescita

Primo semestre 2024: rallenta l’export manifatturiero verso l’Europa, con il Polesine a -8,2%, ma cresce verso i mercati extra europei (+3,1%)

Il Presidente di Confartigianato Polesine:L’export manifatturiero Veneto procede a passi lenti, registrando una contrazione nel primo semestre 2024 del -3,4% rispetto allo stesso periodo del 2023, attestandosi a 39.302 milioni di euro.

Ha dunque sofferto sia verso i mercati dell’Unione Europea ( – 3,6%) sia verso quelli extra-UE ( – 3,4%). La Germania, che è il principale mercato di riferimento, ha registrato un calo del 9,3%, mentre altri mercati chiave come gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno mostrato flessioni rispettivamente del – 5,6% e del -2%.

Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto, tra le province venete è Padova ad aver tenuto nel primo semestre 2024 i livelli dello stesso periodo del 2023 con un – 1%, mentre le altre province hanno subìto una flessione, da Verona con un – 2,5%, Vicenza con un – 4,1%, Treviso con un – 4,4% e Belluno con un – 6%.

Rovigo è il fanalino di coda toccando quota – 8,2%.

Per il Polesine sembra comunque andare meglio la commercializzazione verso i Paesi extra UE, in cui la il calo dell’export segna un – 3,1%, ma rispetto alle altre province si posiziona al quinto posto, prima di Belluno a – 7,2% e a Venezia per la quale il crollo è stato molto marcato sul -20,3%.

“È evidente che qualcosa deve cambiare per le aziende polesane – avverte il presidente di Confartigianato Polesine Marco Campion -. Le aziende manifatturiere stanno registrando un pesante momento di crisi non solo nell’export. Ci sono molti problemi che si accavallano. La situazione geopolitica, la difficoltà a trovare manodopera, sia per carenza di candidati che di competenze, i costi delle materie prime rendono questo periodo precario e instabile. Dobbiamo investire in tecnologie innovative, automazione e digitalizzazione, fattori che riducono anche i costi operativi., sviluppare competenze tecniche e manageriali – continua Campion – in linea con le nuove esigenze del mercato internazionale, attraverso più formazione e personale qualificato, puntare su strategie di e-commerce attraverso canali digitali, spesso preferiti rispetto alla distribuzione tradizionale”.

Oggi però c’è tutta la partita aperta della Zls, verso cui il presidente Campion ha qualche perplessità, soprattutto sui tempi stretti per ottenere il credito d’imposta. “Sarebbe stata una bella occasione per rilanciare il nostro territorio – afferma – ma temo che siano ben poche le aziende che hanno investito dall’8 maggio o che lo faranno entro il 15 novembre, soprattutto in questo particolare momento. L’unica speranza è che venga rifinanziata la misura per i prossimi anni, altrimenti è stata solo uno specchietto per le allodole”

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