Occupazione in crescita a Venezia

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Consulenti del lavoro di Venezia: “Occupazione in crescita, ma il vero nodo è il calo demografico e il cambiamento profondo del lavoro”

«I dati sull’occupazione confermano una crescita reale: a ottobre 2025 gli occupati in Italia hanno raggiunto quota 24 milioni, con un incremento di 224mila unità rispetto a ottobre 2024. Tuttavia, questo dato positivo non può essere letto in modo isolato». Lo ha dichiarato Luca Scalabrin, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia, nell’intervento all’Assemblea in corso questo pomeriggio a Mestre.

Secondo Scalabrin, il vero elemento di criticità è rappresentato dal forte calo demografico: «Negli ultimi 10 anni l’Italia ha perso 1 milione e 400mila abitanti. Stiamo invecchiando rapidamente e ci stiamo riducendo come popolazione. Le persone con più di 65 anni rappresentano oggi il 24,7% della popolazione; nel 2045 arriveranno al 35%. Nel 2000 erano solo il 18,1%». Un dato emblematico riguarda anche l’aumento della longevità: «I centenari erano 594 nel 1960, 4.765 nel 2000 e oggi sono oltre 23.500. Viviamo più a lungo, ma questo comporta un allungamento della vita lavorativa e un ripensamento complessivo dei modelli organizzativi».

Il presidente ha poi evidenziato come il mercato del lavoro stia entrando in una fase di forte disallineamento generazionale: «Nei prossimi quattro anni la Generazione Z rappresenterà circa il 30% della forza lavoro. Non è solo una nuova fascia d’età: è un diverso modo di concepire il lavoro, che diventa parte dell’identità personale. Non conta solo lo stipendio, ma la qualità della vita, il welfare, il benessere psicofisico e la condivisione dei valori aziendali». Questa trasformazione, ha spiegato Scalabrin, sta già producendo effetti concreti: carenza di manodopera qualificata, difficoltà a coprire turni e orari tradizionali, aumento dei carichi di lavoro per chi resta e, in molti casi, ritorno diretto delle famiglie imprenditoriali all’interno delle aziende. «Mancano talenti con competenze e spirito di qualità. In alcuni settori, come il trasporto pubblico o il turismo, trovare personale disponibile a lavorare su turni, nei weekend o nei festivi è sempre più complesso».

Sul fronte normativo, Scalabrin ha richiamato l’attenzione sulla crescente complessità legislativa: «Assistiamo a una proliferazione di norme che spesso scaricano sulle imprese e sugli studi professionali oneri organizzativi rilevanti, senza un adeguato supporto strutturale da parte dello Stato. Questo crea criticità operative e incertezza».

Infine, un messaggio rivolto alla professione dei Consulenti del Lavoro: «Siamo dentro una rivoluzione silenziosa. Il nostro ruolo resta centrale, ma non possiamo restare ancorati alla zona di comfort. Dobbiamo cambiare pelle, come l’aragosta che cresce rinnovando il proprio carapace. Serve ritrovare la passione per la professione, investire nei giovani, innovare modelli di lavoro e servizi, per continuare a essere un punto di riferimento per imprese e lavoratori in un mondo che cambia rapidamente».

«Il lavoro – ha concluso Scalabrin – non è più solo un contratto: è un progetto di vita. E noi, come consulenti, dobbiamo essere pronti ad accompagnare questo cambiamento».

 

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Immagine di La Redazione
La Redazione

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