Veritas: una società a cui sta a cuore il territorio

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Veritas è una realtà italiana multiutility sia per dimensioni ma anche per il fatturato. Gestisce l’igiene ambientale, il servizio idrico integrato, i servizi urbani colletti e le produzioni di energia

Con il Direttore Generale Andrea Razzini abbiamo parlato di innovazione, riciclo, dell’importanza di un ambiente in salute, ma anche di economia circolare.

La società è stata costituita nel 2007 in seguito alla fusione di quattro realtà pubbliche — Acm di Dolo, Asp di Chioggia, Spim di Mogliano Veneto e Vesta Venezia — attive, tutte, nella gestione dei servizi pubblici locali e urbani nelle province di Venezia e Treviso.

Il Gruppo Veritas si impegna ogni giorno per un futuro sostenibile, per l’importanza del riciclo e per un ambiente quanto più sano possibile.

In che modo i servizi pubblici possono rappresentare un motore di innovazione e competitività per il territorio veneto?

«Nel Veneto, i servizi pubblici hanno da sempre un ruolo cruciale, accompagnando lo sviluppo e la crescita del territorio. In particolare, il servizio idrico integrato (acqua potabile, fognatura e depurazione) e il ciclo integrato dei rifiuti (spazzamento, raccolta, riciclo, recupero e smaltimento) sono fondamentali per la vita civile e per il sostegno all’economia locale, rappresentando presidi essenziali per la tutela ambientale, soprattutto in aree densamente popolate o a forte vocazione turistica. Basti pensare che il Veneto è la regione più accogliente d’Italia, con oltre 74 milioni di presenze turistiche nel 2025: senza servizi pubblici efficienti, in grado di gestire picchi stagionali e impatti ambientali significativi, la vita civile sarebbe impossibile.

L’innovazione è una componente imprescindibile di questi settori, in particolare nell’ambito idrico, dove normative ambientali sempre più stringenti impongono investimenti massicci e l’adozione di tecnologie all’avanguardia. Si tratta di un settore “capital intensive”, che richiede investimenti sia in infrastrutture sia in competenze tecniche di alto livello. Anche nella gestione dei rifiuti, l’organizzazione del lavoro, la meccanizzazione e la riduzione degli impatti ambientali sono fonti costanti di innovazione. Ad esempio, nella Città Metropolitana di Venezia si raccolgono oltre 530 mila tonnellate di rifiuti urbani all’anno, superando la produzione del vicino Friuli-Venezia Giulia, pur avendo una popolazione inferiore. Senza investimenti e miglioramenti continui, molti territori non potrebbero sostenere a lungo i processi di sviluppo, rischiando di compromettere le grandi capacità imprenditoriali, industriali e commerciali della regione».

Raccolta differenziata: perché è così fondamentale per l’ambiente?

«Oltre a essere un obbligo di legge, la raccolta differenziata permette di avviare la rigenerazione dei materiali, a patto che i rifiuti vengano conferiti separatamente. Sebbene comporti maggiori risorse per raccolta e trasporto, è una pratica indispensabile. Molti cittadini sottovalutano ancora l’importanza di questa attività, pensando che la separazione dei rifiuti dovrebbe ridurre i costi del servizio. In realtà, la raccolta differenziata consente di evitare aumenti futuri dei costi: senza di essa, il costo del servizio crescerebbe almeno del 10-15%, mentre il costo ambientale sarebbe ancora più elevato. Il Veneto è la prima regione italiana per percentuale di raccolta differenziata, e Venezia è tra le prime tre città sopra i 200 mila abitanti. Senza la separazione, sarebbe impossibile riciclare il 60-70% dei rifiuti, riducendo così il ricorso alla discarica o al recupero energetico. Conferire correttamente i rifiuti è un segno di civiltà e una buona pratica ambientale: la tutela dell’ambiente dipende dalla somma dei comportamenti individuali, che insieme garantiscono l’avvio dell’economia circolare. Il pianeta non può più essere sfruttato e inquinato come in passato; adottare comportamenti responsabili nel conferimento e nel consumo è un dovere etico verso le generazioni future».

Sognare un futuro più sostenibile è un obiettivo realmente raggiungibile grazie al contributo e all’impegno collettivo?

«Sì, più che un sogno, è un dovere. Le conferenze mondiali sull’ambiente indicano chiaramente i problemi e le soluzioni. La vita sul pianeta è una responsabilità collettiva: la comprensione scientifica della Terra come organismo vivente ha oltre 150 anni, e il rispetto dell’ambiente è un principio ormai consolidato. Oggi, con una maggiore consapevolezza, ciascuno deve agire responsabilmente, evitando di inquinare e gestendo correttamente i propri rifiuti, nel rispetto delle norme ambientali. Chi non lo fa, non compromette solo un sogno, ma rischia di generare un incubo per tutti».

Qual è il ruolo del Gruppo Veritas nella transizione del Veneto verso un’economia circolare e un’economia blu?

«Il Gruppo Veritas, insieme alle società industriali controllate, opera principalmente nei settori dell’acqua e dei rifiuti, con una significativa integrazione anche nell’ambito energetico. La struttura di Veritas, nata dalla fusione di diverse società del territorio veneziano, ha permesso di generare efficienze e risorse per investire in servizi efficaci e capacità industriali. L’economia circolare è alimentata da pratiche industriali consolidate, che consentono il riciclo effettivo del 60-70% dei rifiuti raccolti e il recupero energetico del 20-25%, riducendo il conferimento in discarica al 3-6%. L’economia blu, invece, riguarda la gestione integrata e sostenibile della risorsa idrica, con investimenti crescenti nella rigenerazione delle infrastrutture e nella protezione dell’acqua, bene comune per eccellenza. Tuttavia, la sfida richiede risorse ben superiori a quelle già mobilitate, nonostante gli investimenti pro capite siano triplicati nell’ultimo quinquennio».

Quali sono le opportunità e le sfide connesse ai principali driver ambientali, regolamentari e tecnologici in vista del 2026?

«Il 2026 porterà ulteriori novità normative e nuovi obiettivi ambientali. Entrerà a regime il sistema di tracciamento telematico pubblico del trasporto dei rifiuti (Rentri), la normativa 152/06 sarà aggiornata con nuovi reati ambientali, e saranno introdotte nuove integrazioni ai modelli 231/01 per la prevenzione dei reati, anche ambientali. Le politiche di regolazione di Arera, ente che definisce gli standard dei servizi pubblici, sono in costante evoluzione. Si aggiungono nuove norme sulla sicurezza ambientale e sulla protezione dagli attacchi informatici, che richiederanno investimenti e formazione continua del personale. Sono fondamentali anche le attività di ambientalizzazione delle flotte di trasporto e di efficientamento energetico. Un’ulteriore sfida riguarda il reperimento di personale qualificato, ma stiamo ottenendo buoni risultati grazie a iniziative che migliorano il benessere lavorativo, inclusi salari adeguati e sicuri. Le attività e gli investimenti strategici che dobbiamo assicurare anche solo per stare dietro le innovazioni sono ingenti e indispensabili per il futuro della nostra organizzazione così come del nostro speciale e frequentatissimo territorio, dato che Veritas spa, è una impresa “ambientale”, totalmente pubblica, equiparata a società quotate in quanto assicura il pubblico risparmio per chi vi ha investito nella forma di obbligazioni quotate, oltre che controllata dal Comune di Venezia e dai Comuni serviti».

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Immagine di Monica Penzo
Monica Penzo

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