Unioncamere Veneto sostiene le imprese

Con il presidente Antonio Santocono, esploriamo le principali iniziative di Unioncamere Veneto per favorire lo sviluppo dell’economia regionale

L’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto – Unioncamere Veneto – è la struttura che associa tutte le Camere di Commercio Industria Artigianato Agricoltura della regione. Abbiamo intervistato il presidente, Antonio Santocono.

Presidente, in che modo Unioncamere Veneto supporta e promuove l’economia regionale?

«Unioncamere Veneto ha l’obiettivo di fare da cerniera tra le istituzioni e le imprese, creando iniziative condivise con tutte le Camere provinciali e con la Regione, che è il nostro riferimento assoluto. Con la Regione Veneto abbiamo sottoscritto un accordo di programma volto a far crescere la competitività delle imprese del territorio e a promuovere lo sviluppo della piccola e media impresa, che è quella che maggiormente caratterizza il nostro tessuto economico.

Dal 1996 siamo presenti a Bruxelles con una sede di rappresentanza condivisa con la Regione Veneto, dove sviluppiamo iniziative finalizzate a tutelare e sostenere le istanze delle nostre aziende e del nostro made in Italy, monitorando le informazioni riguardanti le strategie e le politiche europee e individuando le opportunità più interessanti per il nostro territorio.

Insieme alla Regione e alla stessa Unione Europea siamo coinvolti nel contenimento della fuga dei cervelli, cercando di aumentare l’attrattività delle imprese del Nordest nei confronti di talenti che dopo la laurea sono usciti dal nostro territorio per andare a lavorare in altre regioni italiane e molto più spesso all’estero».

VENETO ECONOMY - Unioncamere Veneto sostiene le imprese
Antonio Santocono

Quali sono, in particolare, le attività attraverso le quali accompagnate la crescita delle imprese venete?

«Facendo riferimento alla rete delle camere di commercio italiane all’estero, come Assocamere Estero, creiamo un’attività di promozione e di comunicazione per sostenere le imprese attraverso interventi informativi e servizi di supporto alla digitalizzazione, alla sostenibilità e all’internazionalizzazione, seguendo quelle che sono le linee guida dell’economia nazionale.

Abbiamo creato una banca dati di circa 10mila aziende europee, che pos sono essere rese disponibili nei confronti di aziende italiane che svolgono attività analoghe, allo scopo di creare opportunità di trasferimento tecnologico e di supporto a iniziative sui mercati internazionali.

Un altro ambito è quello della doppia transizione ambientale e digitale, due aspetti fortemente connessi fra di loro e sui quali noi stiamo lavorando moltissimo, non soltanto con percorsi di formazione, ma anche attraverso il sostegno economico alle iniziative delle piccole e medie imprese che maggiormente soffrono la necessità di dover aderire alla compliance europea in tema di sostenibilità. Si tratta, infatti, di norme che impongono dei costi e degli investimenti che a volte le Pmi non sono in grado di sostenere da sole.

Inoltre, abbiamo i punti d’impresa digitale (Pid), strumenti di formazione di cui ogni camera di commercio del Veneto si è dotata, in special modo durante la pandemia, un momento in cui l’organo camerale veniva percepito come un fondamentale corpo intermedio al quale affidarsi e grazie al quale molte aziende hanno saputo adeguarsi allo shock e prepararsi alla ripartenza».

Quale attenzione riservate all’imprenditoria giovanile? E a quella femminile?

«Sono temi importantissimi, tanto è vero che il sistema camerale ha riattivato quelli che erano i comitati camerali per l’imprenditoria femminile e per l’imprenditoria giovanile. Il lato negativo è rappresentato dal cosiddetto inverno demografico, di cui dobbiamo continuare a occuparci sempre più.

La tendenza positiva riguarda le aziende a conduzione femminile, che superano quasi il 25% del totale delle imprese regionali. Abbiamo attivato due programmi. Uno è Donne in attivo, un progetto pilota di educazione finanziaria, e l’altro è Donne in digitale, un percorso formativo volto a migliorare le competenze digitali delle donne che fanno impresa.

Un altro tema importante è quello della certificazione della parità di genere, inserita nella missione numero 5 del Pnrr. Unioncamere è il soggetto attuatore di questo progetto e per questo stiamo assistendo le aziende, soprattutto quelle che hanno già ottenuto la certificazione. Infine, mettiamo in relazione le aziende con il

Progetto europeo D.I.A.N.A (Donne, imprenditorialità, ambienti e nuovi approcci): attraverso il Fondo Europeo Sociale si possono sostenere progetti di rete come webinar e incontri tra le imprese che hanno fatto della parità di genere uno dei loro punti di riferimento per la crescita futura».

Parliamo del Centro Studi di Unioncamere Veneto: che valore ha il monitoraggio dell’economia e l’analisi dei dati statistici in relazione a tutte le altre funzioni dell’ente?

«Ha un valore altissimo, tanto più che noi col decreto-legge 219 del 2016 siamo stati certificati a svolgere il ruolo di osservatorio, che già praticavamo da decenni. Il mondo camerale a livello nazionale è caratterizzato da un forte tasso di digitalizzazione; infatti, abbiamo la più importante banca dati delle imprese presenti nel nostro territorio: dai 5 milioni e mezzo di imprese che ne fanno parte ricaviamo moltissime informazioni, grazie alle quali siamo in grado di dare un supporto all’attività di pianificazione delle amministrazioni regionali e dei ministeri.

Il Centro Studi ci permette di dare indicazioni utilissime alle piccole e medie imprese, aiutandole a sostenere la crescita e la ripresa nei propri comparti. Un altro strumento sul quale vantiamo una posizione di leadership assoluta è il Sistema informativo Excelsior, che monitora e analizza il mercato del lavoro, fornendo dati e informazioni sulle dinamiche occupazionali e sulle esigenze delle imprese, settore per settore».

Quali sono le azioni strategiche sul fronte della formazione e dell’orientamento?

«L’orientamento e la formazione sono il pane del sistema camerale e del sistema delle associazioni di categoria, con cui noi collaboriamo a tutti i livelli. Stiamo vivendo un momento molto delicato nella nostra regione, al quale stiamo cercando di dare delle soluzioni: c’è una grave carenza di risorse a formazione elevata e a grande competenza tecnologica.

Per chi invece aspira a diventare imprenditore abbiamo creato il gruppo di lavoro Servizio Nuove Imprese, una piattaforma dotata di percorsi per l’orientamento all’imprenditorialità, costruiti sulla base di conoscenze tecniche ed economico-finanziarie.

Un programma che ci rende particolarmente orgogliosi, partito nel 2009, è Erasmus for Young Entrepreneurs, con il quale cerchiamo di agevolare gli incontri tra i giovani imprenditori dei 28 Paesi membri dell’Unione Europea, al fine di realizzare scambi e trasferimenti tecnologici e di creare opportunità di internazionalizzazione». 

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